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ravvedimento operoso: cosa cambia, da quando le nuove regole 

26/1/2015

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A partire dal 1° gennaio 2015, l’istituto del ravvedimento operoso (art. 13, D.Lgs. n. 472/1997) cambia volto: diventa uno strumento “agevolato” di correzione delle violazioni che il contribuente puòsempre adottare per evitare l’applicazione delle sanzioni “piene” da parte dell’Amministrazione finanziaria. Con le nuove regole previste dalla legge di Stabilità per il 2015, il ravvedimento operoso cambia radicalmente volto. Il ravvedimento si libera, infatti, dei limiti temporali circa la possibilità di utilizzazione; viene meno anche il vincolo connesso alla mancanza dell’avvio di un’azione di controllo da parte dell’Amministrazione finanziaria. Le novità entrano in vigore il 1° gennaio 2015, ma è necessario analizzare l’impatto delle nuove regole sulle violazioni commesse in passato.
Le nuove disposizioni prevedono sostanzialmente:
1) l’abrogazione, ma solo per i tributi amministrati dall’Agenzia delle Entrate, del vincolo di inutizzabilità nel caso in cui la violazione sia stata già constatata e comunque siano iniziati accessi, ispezioni, verifiche o altre attività amministrative di accertamento delle quali l'autore o i soggetti solidalmente obbligati, abbiano avuto formale conoscenza: in pratica, si potrà ricorrere al ravvedimento sempre, a meno che non sia stato notificato un atto di liquidazione e di accertamento, comprese le comunicazioni “automatiche” di controllo delle dichiarazioni emesse ai sensi degli articoli 36-bis, 36-ter, D.P.R. n. 600/1973 e 54-bis, D.P.R. n. 633/1972;
2) la scomparsa dell'acquiescenza integrale ai PVC, agli inviti al contraddittorio e agli atti definibili emessi dall'Agenzia delle entrate (non preceduti da PVC o invito);
3) la rimodulazione delle riduzioniambiti temporali e degli entro cui le stesse si applicano.
Sono state confermate le “vecchie” ipotesi (e riduzione di sanzioni) e, accanto ad esse, ne vengono introdotte dinuove per rendere il ravvedimento utilizzabile anche dopo il termine di presentazione della dichiarazione relativa all'anno nel corso del quale è stata commessa la violazione, limite che in base alle vecchie regole era insuperabile.
Ed è proprio questa nuova veste di strumento cui è possibile ricorrere in qualsiasi momento (chiaramente tenendo conto dei nuovi paletti posti dalla Legge di stabilità) che pone una serie di quesiti in merito alla decorrenza delle nuove norme e, soprattutto, alla possibilità di utilizzarle anche per le violazioni commesse in passato.
I dubbi nascono anche dal fatto che la legge di Stabilità nulla dice al riguardo.
Un dato, comunque, è certo: le nuove norme entrano in vigore il 1° gennaio 2015.
Però, non dovrebbero esserci particolari problemi ad applicarle anche per il passato, usufruendo del principio del favor rei.
In pratica, salvo che non sopraggiunga una interpretazione restrittiva da parte dell’Agenzia delle Entrate (ipotesi remota considerata la finalità della nuova norma e cioè quella di “rivoluzionare” il rapporto fisco-contribuenti e i precedenti orientamenti espressi nella circolare n. 180/E/1998), si potrebbe andare a ritroso negli anni ancora accertabili e sistemare le violazioni ancora “pendenti”, chiaramente riferite a tributi amministrati dall’Agenzia delle Entrate.
Pertanto, per i tributi di competenza dell’Agenzia delle Entrate, dovrebbe essere possibile ravvedersi per i seguenti periodi d’imposta:
- 2010 e 2011, con la riduzione delle sanzioni a 1/6 del minimo;
- 2012, con la riduzione a 1/7 del minimo;
- 2013, con la riduzione a 1/8 del minimo.

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gennaio 2015 - tutte le scadenze 

16/1/2015

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DDL DI STABILITA' . TUTTE LE NOVITA' 

11/1/2015

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Il ddl Stabilità 2015: vediamo le principali novità in tema di fisco, tasse, contributi e ammortizzatori sociali del  : dal bonus di 80 euro a quello bebè, passando per l’aumento dell’Iva. Nessuna agevolazione per pensionati e autonomi, su quest’ultimi si abbatte anzi un’altra mazzata con la revisione del regime dei minimi.
Bonus Irpef 80 euro. Diventa strutturale per tutti i lavoratori dipendenti con redditi inferiori a 26.000 euro annui. Si tratta di oltre 10 milioni di lavoratori
 dal reddito medio-basso.
Tfr in busta paga. Su base volontaria si può beneficiare da subito della liquidazione che sarà assoggettata a tassazione ordinaria. Dall’1 marzo 2015 al 30 giugno 2018 in via sperimentale i lavoratori dipendenti del settore privato con almeno 6 mesi di contratto possono richiedere di percepire la quota maturanda del tfr "compresa quella eventualmente destinata ad una forma pensionistica complementare" attraverso la liquidazione diretta mensile.
Tasi bloccata per il 2015. Per tutto il 2015 sarà prorogato il tetto per l'aliquota Tasi sulla casa, al 2,5 per mille, che salirà poi al 3,3 per mille per finanziare le detrazioni.

Aumento Iva. L’imposta sul valore aggiunto aumenterà di tre punti percentuali in tre anni per l’aliquota del 10%, e di tre punti e mezzo in tre anni per quella standard del 22% se non si troveranno "provvedimenti normativi che assicurino, integralmente o in parte, gli stessi effetti positivi sui saldi di finanza pubblica attraverso il conseguimento di maggiori entrate ovvero di risparmi di spesa mediante interventi di razionalizzazione e di revisione della spesa pubblica". L'operazione vale 53 miliardi di euro, non poco per un governo che si vanta di aver abbassato le tasse di 15 mld con questa manovra.
Partite Iva, nuovo regime dei minimi. Per le nuove aperture, dall'uno gennaio 2015 in poi, l'imposta sostitutiva sale dal 5 al 15% e sarà applicata per le soglie di reddito non superiori a limiti che variano dai 15.000 ai 40.000 euro annui a seconda del tipo di attività svolta. Dal 27% si passa a una previdenza fiscale al 29,7%, che salirà fino al 33% di un punto all'anno per ricavi massimi a 15.000 euro. Al nuovo regime forfettario (diciamo pure ex agevolato) non potranno accedere quanti hanno superato i 40 anni di età.
Bonus mamme e pannolini. Un assegno di 80 euro per ogni nuovo nato o adottato nel triennio 2015-2017 purché le famiglie beneficiarie non superino un valore dell'indicatore Isee di 25.000 euro. Il bonus raddoppia per i nuclei con un Isee sotto 7.000 euro. I nuclei familiari con quattro o più figli minori e reddito Isee non oltre 8.500 euro all’anno avranno diritto a buoni acquisto per pannolini e altri beni e servizi per l'infanzia da 1.000 euro l'anno. Stanziati 100 milioni per il rilancio degli asili nido.
Canone RAI. Il canone della tv pubblica 2015 rimane uguale a quello che si è pagato nel 2014, cioè 113,5 euro.
 
Irap tagliata. Le imprese potranno dedurre completamente dalla componente lavoro dalla base imponibile Irap con l’aliquota che torna comunque dal 3,5% previsto dal dl Fisco 3,9%. Per chi non ha dipendenti il credito d'imposta è del 10%.
Sgravi contributivi per nuovi assunti dal 2015. Ma solo per quelli assunti con contratto a tempo indeterminato cui per un massimo di 3 anni è riconosciuto l'esonero dal versamento dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro con un tetto massimo di un importo di esonero di 8.060 euro annui.
 
Ammortizzatori sociali. Con il job act viene creato presso il ministero del lavoro e delle politiche sociali un fondo di 2,2 miliardi di euro per il 2015-2016 e di 2 miliardi dal 2017.
Fondi pensione. Il prelievo sui rendimenti passa dall'11 al 20% dal periodo d'imposta 2015. Per le quote reinvestite nell'economia reale c’è un credito d'imposta del 9%.
 
Casse previdenziali. Anche qui il prelievo fiscale cresce dal 20 al 26% ma per le quote reinvestite il credito d'imposta è del 6%.
Blocco contratto statali. Per i dipendenti pubblici viene prorogato al 31 dicembre 2015, stessa cosa per il blocco degli automatismi stipendiali.
Tetto alle pensioni d'oro nella pubblica amministrazione. L'importo complessivo del trattamento pensionistico percepito da alti dirigenti e boiardi di Stato non deve eccedere quello che sarebbe stato liquidato con l'applicazione delle regole di calcolo del regime retributivo. Il tetto vale anche per le pensioni d’oro liquidate già, con effetto a decorrere dal 2015. La legge di stabilità 2014 elimina le penalità previste dalla legge Fornero per coloro che avendo maturato l'anzianità contributiva necessaria - 42 anni e un mese se uomo, 41 anni e un mese se donna - voleva andare in pensione prima dei 62 anni di età. La misura vale solo per chi ha i requisiti di anzianità contributiva entro il 31 dicembre 2017.
Ecobonus e incentivi per le ristrutturazioni edilizie prorogati. Il credito di imposta per i lavori di recupero abitativo ed efficientamento energetico si attesta rispettivamente al 50% e al 65%.il governo conferma così la volontà di ridare fiato al settore edilizio stabilendo l'incentivo nel 2015 al livello del 65% anche per i lavori di prevenzione antisismica, come lo scorso anno

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Partite Iva, imposta più alta e ricavi variabili per il nuovo regime dei minimi (dal sole24ore)

6/1/2015

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Anno nuovo, regole nuove. La legge di stabilità ha cambiato il regime agevolato per le «piccole» partite Iva. In attesa del provvedimento annunciato dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, nessuna sostanziale modifica è arrivata nel percorso parlamentare di approvazione della manovra, così dal 2015 mini-imprese e professionisti dovranno fare i conti con un nuovo regime che vedrà un'imposta sostitutiva più alta (15% contro il 5% del precedente regime dei minimi) e con soglie di ricavi variabili a seconda dell'attività.
La convenienza 
Ma è davvero conveniente entrare nel nuovo regime? Per ora non c'è una risposta univoca. Ma la valutazione va fatta caso per caso. Anche perché la nuova determinazione dell'imponibile in modo forfettario potrebbe risultare penalizzante anche a seconda dei costi effettivamente sostenuti.
E anche chi arriva dal regime ordinario deve fare un'attenta ricognizione tra costi e benefici, considerando sia i vantaggi in termini di semplificazioni tributarie sia la chance offerta a commercianti e artigiani di poter optare per una riduzione dei versamenti contributivi.
Vai al quiz 
Il Sole 24 Ore propone un quiz in 15 domande per testare la conoscenza delle novità. Così potrete scoprire se siete molto esperti, se siete già preparati o se avete bisogno di approfondire meglio.

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    Autore

    avv. Gennaro di Maggio
    Patrocinante  presso le Magistrature Superiori 
    Docente di diritto finanziario

    Facoltà di Giurisprudenza Università Federico II di Napoli
    Responsabile dello sportello di consulenza e assistenza tributaria del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli.
    Componente del comitato regionale sulla mediazione tributaria istituito presso la D.R.E. Campania 

    Attenzione: 
    In questa sezione lo studio di Maggio & associati  propone contenuti a solo scopo informativo e che in nessun caso possono costituire parere legale. E' vietata la riproduzione e la divulgazione anche parziale senza autorizzazione.

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