![]() Il Fisco manda 75 mila lettere: «Gentile contribuente, desideriamo informarla che dal confronto dei dati indicati nella sua dichiarazione dei redditi 2013… con le informazioni presenti nelle banche date dell’Agenzia delle Entrate, risultano alcune spese apparentemento incompatibili con i redditi dichiarati». Una missiva «a puro scopo informativo» specifica il mittente, che in assenza di correttivi nella denuncia dei redditi 2013 ancora possibili fino al 30 settembre potrebbe attivare però il temuto redditometro. E allora sì che scatterebbe per il contribuente l’obbligo di rispondere, mostrando le prove che giustifichino la differenza tra entrate e uscite. E’ il caso di altri 25mila italiani ai quali il postino sta consegnando in questi giorni una ben più temuta lettera, quella che li obbliga appunto a chiarire la propria posizione pena l’avvio dell’accertamento vero e proprio. Ma a interessare il maggior numero di contribuenti è la prima lettera, quella dal carattere più bonario. Le spese anomale sotto tiro sarebbero quelle che superano del 20% il reddito dichiarato. Cosa fare a questo punto? L’unica soluzione è reperire ricevute e fatture, fare le somme e verificare se effettivamente le spese superano di molto il reddito dichiarato. Se vengono elencate tipologie di spese mai sostenute non resta che segnalare l’errore via mail o tramite call center all’Agenzia delle Entrate. Si possono seguire due strade: la prima è sempre quella di ignorare la lettera sapendo però che a quel punto scatterà probabilmente l’accertamento da redditometro, al quale bisognerà rispondere. Oppure si potrà integrare il reddito 2012 entro il 30 settembre prossimo, presentando il modello Unico Pf, quello del ravvedimento operoso. Del resto le sanzioni da pagare - se si risolve la pratica entro settembre – sono leggere : si paga un importo fisso di 32 euro più una sanzione del 3,75% sulla maggiore imposta da pagare. Un sovrapprezzo minimo per evitare guai peggiori. Quelli che rischiano i 25mila ai quali stanno arrivando altre lettere di avviso sul 2009, basate sulle spese rilevate dal redditometro e rispetto alle quali scatta l’obbligo di chiarire col fisco. VADEMECUM DAL SITO DELL'AGENZIE DELLE ENTRATE
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![]() Al via il nuovo ed atteso “redditometro”. Risolto il contenzioso con il Garante per la Privacy e pubblicata da parte dell’Agenzia delle entrate la circolare n. 6/E dell’11 marzo 2014, in queste ore sono in spedizione le prime lettere (circa 20 mila) relative al periodo d’imposta 2009. Lo strumento del redditometro valuterà le spese certe, le spese per elementi certi, la quota di incremento patrimoniale imputabile al periodo d’imposta, la quota di risparmio formatasi nell’anno. L’Agenzia delle entrate ha precisato che riguarderà posizioni “eclatanti” che segnano ungrande scostamento tra spese ed imponibile dichiarato. Sanzioni per chi non dà le indicazioni richieste.Vai al quiz DEL SOLE24ORE Il Sole 24 Ore propone un quiz in 12 domande per testare la conoscenza delle richieste del Fisco nelle lettere.E per chi volesse verificare se redditi e spese sono in linea c'è sempre online «Il tuo Redditometro». Dopo la Circolare n. 6/E dell'11 marzo scorso sul redditometro, con la quale è stato recepito il parere del Garante della privacy del 21.11.2013, l'Agenzia delle Entrate ha avviato la stesura delle "liste selettive" dei contribuenti da controllare e predisposto il fac-simile di quello che sarà un vero e proprio invito a comparire, con possibili sanzioni per chi non si presenterà all'incontro e non fornirà risposte. Le lettere saranno inviate a solo 20.000 contribuenti, non più ai 35.000 previsti lo scorso anno, per ragioni di economicità. L'invio è previsto da inizio aprile.
ll Sole 24 Ore propone un quiz in 15 domande per testare la conoscenza delle ultime novità. Così potrete scoprire se siete molto esperti, se siete già preparati o se avete bisogno di approfondire meglio il significato. E per chi volesse verificare se redditi e spese sono in linea c'è sempre online Il tuo Redditometro. VAI AL QUIZ » L’Agenzia delle Entrate non utilizzerà nel nuovo accertamento sintetico le spese correnti determinate esclusivamente in funzione delle medie Istat. Ciò tanto in fase di selezione, quanto in sede di contraddittorio. Queste le nuove indicazioni del Garante della Privacy accolte dalla circolare n. 6/E dell’11.03.2014, fornendo alcune precisazioni in merito alle istruzioni operative dettate con la Circolare n. 24/2013. Inoltre la tipologia di famiglia di appartenenza (lifestage) verrà confrontata con i dati dell’Anagrafe Comunale ed il “Fitto figurativo” sarà escluso dalla fase di selezione, ma rientrerà nel contraddittorio. Per il via libera definitivo del “Nuovo redditometro” nel Parere 21.11.2013, il Garante della privacy ha richiesto una serie di misure e accorgimenti per ridurre al minimo i rischi per la privacy delle persone e nel contempo rendere lo strumento di accertamento più efficace nella lotta all'evasione fiscale. ![]()
Al via il nuovo redditometro, piu volte annunciato: a confermare i tempi stretti è stato il diretto dell'Agenzia delle Entrate Attilio Befera. L'intenzione è di non inviare, almeno all'inizio, tutte le 35mila lettere previste. E di ammorbidire, nella fase dell'appicazione, anche le soglie previste dalla legge, che fanno scattare il campanello d'allarme.
Cioè un discostamento tra le spese sostenute e il reddito di almeno 12mila euro e, in percentuale, del 20%. Le lettere dovrebbero partire quindi per chi ha sforato in misura maggiore, in cifra assoluta e anche in percentuale. E dovrebbero arrivare soprattutto ai redditi più alti. In particolare per i casi limite, ad esempio quelli in cui singole voci di spesa ricorrente (quindi non quelle una tantum giustificabili con il risparmio) superano il reddito complessivo. L'autorità della Privacy «comporterà un miglioramento della qualità e probabilmente una diminuzione del contenzioso». Non ci saranno le famose «medie Istat», spese presunte che erano nella prima versione del nuovo redditometro, ma che sono state bocciate proprio dal Garante della Privacy. Solo spese certe quindi. Nel modelli 730 e negli Unico ci sarà l'informativa, sempre chiesta dal garante dei dati personali, nella quale il fisco informa il contribuente che l'Agenzia ricostruirà il reddito di ciascun contribuente attraverso le spese certe. Comprese quelle indicate nella dichiarazione per usufruire di benefici fiscali. È il caso del bonus ristrutturazioni e dell'ecobonus confermati con l'ultima legge di stabilità. Le fatture alla ditta che rimette in sesto l'appartamento o quelle per le finestre termoisolanti finiranno inevitabilmente nel calcolo delle spese. Altro argomento caldo sul fronte fiscale, quello della voluntary disclosure, cioè del rientro volontario dei capitali detenuti illegalmente all'estero, pubblicata ieri nella Gazzetta ufficiale. A differenza dello scudo fiscale non ci sarà anonimato, si pagheranno le imposte e gli interessi, mentre ci saranno riduzioni per le sanzioni e uno scudo penale. Presto, ha annunciato il direttore delle entrate, saranno messi online i modelli per chi vorrà aderire al rientro. Il contribuente dovrà indicare i suoi dati, le attività da fare rientrare e dovrà anche dire da quanto tempo i soldi si trovano all'estero. Mano morbida anche in questo caso: i contraddittorio sarà sulla fase di chiarimento delle motivazioni delle operazioni per portare fuori i capitali più che sul rientro o sui calcoli. ![]() Segnaliamo oggi sul sito del sole 24ore un validissimo strumento per testare redditi e spese dell'anno. Con questo tool è possibile verificare se il reddito dichiarato è in linea con le uscite che saranno considerate dall'agenzia delle Entrate per il nuovo redditometro. Una volta compilati i campi, il calcolatore indicherà se le uscite superano o meno del 20% i redditi. È questa la soglia dalla quale il Fisco può selezionare i contribuenti da controllare. Per iniziare il calcolo è necessario scegliere un nome (anche di fantasia), l'anno di riferimento, indicare composizione del nucleo familiare e Comune di residenza e digitare il reddito complessivo della famiglia e quello personale. È possibile sospendere la compilazione e continuare o modificare i valori già digitati in un secondo momento. I risultati non saranno conservati dal calcolatore e non hanno valore legale. Per conoscere tutti i particolari visita la pagina «Dettagli del calcolo» (dal Il sole24ore) Come riportato dal Sole24 or, la sentenza 47/05/2013 della Ctr Liguria stabilisce che l' accertamento sintetico non può essere utilizzato per determinare induttivamente i maggiori ricavi o compensi di un titolare di reddito d'impresa o di lavoro autonomo. Non è, infatti, possibile determinare maggiori ricavi derivanti dall'attività commerciale svolta da un contribuente in forma individuale mediante l'accertamento redditometrico che consente, invece, la determinazione del maggior reddito complessivo della singola persona fisica. Non ci sono, dunque, interrelazioni tra l'accertamento che può essere espletato per calcolare i maggiori ricavi o compensi (analitico-induttivo e induttivo) e l'accertamento sintetico (redditometro) che può essere espletato per determinare il maggior reddito della persona fisica. Parliamo dei casi in cui, nell'ambito di un accertamento per Irpef, Irap e Iva su titolari di ditte individuali, lavoratori autonomi e professionisti, l'ufficio tenta di sostenere la validità del risultato degli studi di settore o di ricalcolare i maggiori ricavi/compensi facendo riferimento al tenore di vita e ai beni a disposizione del soggetto controllato.
L'atto oggetto dell'accertamento di cui alla sentenza sopra richiamata è stato impugnato in Ctp che ha respinto il ricorso accogliendo l'appello della contribuente e ha ritenuto non legittimo l'utilizzo congiunto di due diverse metodologie di accertamento. 1. ACQUISTO E SPESE PER la CASA - il titolo di proprietà e le spese tracciabili possono costituire un argomentazione richiesta dal fisco, occorre pertanto tenere da parte il rogito e tutte le altre «carte» utili per dimostrarne l'acquisto.
2. AUTO, MOTO E ALTRI MEZZI DI TRASPORTO contratto d'acquisto o di leasing, libretto di circolazione, altre spese di manutenzione in qualche modo tracciabili e riconducibili a chi le ha effettivamente sostenute. 3. ASSICURAZIONI E CONTRIBUTI- sottoscrizione di polizze e versamento di premi e versamento di contributi (obbligatori, volontari, previdenza complementare). 4. INVESTIMENTI il fisco dovrà tenere conto dei disinvestimenti effettuati nell'anno e nei quattro precedenti il controllo per cui nell'ipotesi di vendita di una casa, un terreno o anche un bene mobile è sempre un vantaggio se il corrispettivo «versato» dall'acquirente può essere facilmente ricostruito attraverso strumenti tracciati: assegno o bonifico bancario 5. ESTRATTI CONTO conservare sempre gli e/c è buona norma, soprattutto per quei redditi che derivano da disinvestimenti o che sono tassati alla fonte, che non transitano in dichiarazione dei redditi e su cui il contribuente può avere l'esigenza di attestare la disponibilità. 6. DOCUMENTAZIONE PER I FAMILIARI CONVIVENTI la documentazione utile a dimostrare l'allineamento tra redditi e spese potrebbe riguardare non solo il singolo contribuente convocato ma dovrebbe estendersi a tutti i componenti del nucleo familiare convivente. 7. FINANZIAMENTI potrebbero essere richieste anche le dimostrazioni di finanziamenti effettuati a società. anche in questo caso gli atti dispositivi, i versamenti e i bonifici potrebbero diventare decisivi per provare le movimentazioni eseguite. 8. SOLO DOCUMENTAZIONE VERA- attenzione a presentare solo dichiarazioni e documentazione vera. Il decreto salva-italia di fine 2011 ha previsto che chi esibisce o trasmette atti o documenti falsi in tutto o in parte oppure fornisce dati e notizie non rispondenti al vero è punito anche penalmente. le sanzioni penali, (dal sito ilsole24ore) |
Autoreavv. Gennaro di Maggio Attenzione:
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