Il Corriere della Sera di oggi 11/10/2013 riporta questa interessantissima notizia: le lettere di chiarimento da parte dell'agenzia dell'entrate, anche se non sono ancora quelle della nuova versione attualmente al vaglio del garante della privacy), stanno arrivando. Già da questa estate diversi contribuenti hanno ricevuto dal fisco una lettera con richiesta di chiarimenti in base ai redditi dichiarati. Sarebbero infatti già pronte da spedire le 35 mila del nuovo redditometro. Questo potrebbe essere il percorso che aspetta anche il campione dei primi 35 mila che riceveranno le lettere del nuovo redditometro.
Il Corsera ha consultato una lettera una appartenente al vecchio schema diretta a un contribuente della Lombardia, single, di età compresa tra i 35 e i 64 anni, che nel 2009 ha acquistato un fabbricato per una cifra di 108 mila euro dichiarando un reddito annuo di 11.200 euro e dopo aver sostenuto circa 9 mila euro di spese. Il testo della lettera è molto cordiale e chiede la collaborazione del contribuente invitandolo a presentarsi con documenti che potranno provare l’esistenza di redditi che nel 2009 non era obbligato a dichiarare e dimostrare che i soldi utilizzati per l’acquisto del fabbricato in realtà provenivano da altre fonti (disinvestimenti, risparmi accumulati negli anni precedenti o altro). La parte più «interessante» e delicata della comunicazione sta nell’allegato che include un elenco delle spese certe rilevate e lascia spazio al contribuente per rettificare eventuali errori commessi dall’Agenzia delle Entrate. È il testo stesso della lettera a spiegare che nell’allegato il contribuente troverà le spese che risultano da lui sostenute: nella prima colonna le spese certe (nel caso della nostra «cavia» contributi previdenziali, assicurazione, bollette), nella seconda colonna troverà le spese basate su dati certi: possesso dell’abitazione e mezzo di trasporto sono le voci classiche. Il Corsera sottolinea come l’Agenzia delle Entrate sappia molto di più sui nostri acquisti grazie alle spese sostenute in modo tracciabile, con bancomat, carta di credito o bonifico. Esiste poi una terza colonna che il contribuente può utilizzare per integrare o modificare gli importi indicati nelle due precedenti colonne. In merito ai movimenti da conto corrente, l’allegato lascia uno spazio bianco in cui il contribuente può indicare i saldi iniziali e finali dei suoi conti correnti bancari o postali oppure i suoi conti titoli relativi all’anno 2009. Il Fisco infatti lascia l’opportunità di «difendersi» esibendo i dati dell’estratto conto. In poche parole, se il nostro contribuente riuscirà a dimostrare (tramite movimenti tracciabili) che i soldi per l’acquisto del fabbricato li ha ricevuti dai genitori, da un’eredità o grazie ai risparmi l’accertamento potrà ritenersi concluso. Il tutto dopo essersi dati un appuntamento, rinviabile al massimo di 15 giorni dalla data del ricevimento della lettera (che poi in realtà è una raccomandata). Se invece il confronto va male inizia il contradditorio.
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Autoreavv. Gennaro di Maggio Attenzione:
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