Approvato dalla Camera il maxiemendamento al D.L. Salva - Roma ter, che ora passa all'esame del Senato. Il D.L. ha ottenuto ieri il via libera dalla Camera. Ora il testo emendato passa al Senato. Il maxiemendamento approvato prevede, con riguardo alla TASI, che, nei Comuni che non riusciranno a fissare le aliquote entro il 23 maggio e a pubblicare le delibere entro il 31 maggio sul portale del federalismi fiscale, l'intero pagamento per l'abitazione principale è rinviato al 16 dicembre. Per gli altri immobili, invece, quando il Comune "non abbia deliberato entro il 31 maggio", si dovrà versare entro il 16 giugno l'acconto pari al 50% della TASI calcolata con aliquota standard dell'1 per mille.
Il provvedimento prevede numerosi aspetti ma sostanzialmente si regge sulla introduzione della Tasi (Tassa sui servizi indivisibili) e Tari (Tariffa sui rifiuti), all'interno dell'architettura sulla finanza locale che parte dall'introduzione della Iuc, l'Imposta unica comunale; e le misure per il ripristino dell'equilibrio finanziario del bilancio di Roma. La conversione in legge è programmata per il 5 maggio prossimo. Numerose le novità introdotte, anche grazie ai circa 600 emendamenti visionati in un lungo passaggio alle Commissioni riunite Finanze e Bilancio. La novità più recente, proposta dal governo, riguarda la data per il pagamento della Tasi prima casa, fissata, appunto, entro il 16 dicembre, Saranno esenti dal tributo gli immobili posseduti dallo Stato, allo stesso modo di quelli di regioni, Province e Comuni. L'altro pilastro fondamentale del decreto è la situazione debitoria di Roma, regolato dall'articolo 16. Due le modifiche di rilievo apportate al testo: lo slittamento da 90 a 120 giorni per la presentazione del piano triennale per il riequilibrio strutturale di bilancio, che dovrà essere trasmesso al Ministero dell'economia, a quello dell'Interno, alle Camere e alla Corte dei Conti (che tuttavia non potrà dare alcune parere preventivo). Nel contesto generale dell'andamento finanziario delle città il testo prevede inoltre che per il 2014 il fondo di svalutazione crediti, superiori ai 5 anni, non possa essere minore del 20% (era del 30 in precedenza). Questa modifica al dl è stata dai più denominata come 'Salva Milano' e, a quanto si è appreso a margine dei lavori delle Commissioni Bilancio e Finanze, l'emendamento sarebbe stato presentato dall'Anci, l'Associazione nazionale dei Comuni. Per quanto riguarda l'aumento dello 0,8 per mille dell'aliquota Tasi, destinato principalmente a creare le risorse da destinare alle detrazioni per le famiglie numerose, è stata bocciata in sede di esame delle Commissioni una proposta volta alla creazione di un prospetto ad hoc avente lo scopo di 'certificare' la destinazione delle quote incassate a seguito dell'aumento delle aliquote. Ma più in generale il decreto opera una maggiore flessibilità delle tariffe Tari, semplifica le normative sulle addizionali comunali e migliora la contrattazione decentrata. Su questo fronte il dl ha migliorato le prospettive delle Lsu, visto che è stata concessa la possibilità a Comuni, Regioni e società partecipate di poter saldare i pagamenti arretrati relativi agli anni 2010-2013, salvaguardando le amministrazioni anche dal rischio dell'insorgere di possibili contenziosi.
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Autoreavv. Gennaro di Maggio Attenzione:
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